Scendendo lungo il sentiero di levante, proprio prima del bosco di olmi che delimita l’orto, tanti anni fa mi cascò l’occhio su di un pezzo di prato.
Per le persone che passano di qui è uguale a tanti altri, non ci sono piante particolari, nessuna formazione geologica strana, solo erba e piccole piantine di olmo, che nascono come ributti dalle radici degli alberi vicini. Ma per me questa piccola area ha un significato particolare: è da qui che il mio orto ha preso il suo nome.
Ancora prima di possederlo, questo luogo si era legato alla mia vita. E’ qui infatti che nell’ottobre del 1994, pochi giorni prima che mio figlio nascesse, armato di una piccola paletta, ho fatto una buca e ho raccolto una pianta di olmo alta poco più di 10 centimetri. Nella primavera successiva, nell’orto della casa dei miei genitori abbiamo fatto una buca e ci abbiamo messo quello che è rimasto del cordone ombelicale di mio figlio, Niccolò Olmo Vergari, e la piantina raccolta proprio qui.
Oggi l’olmo è alto molti metri metri.
Tre anni dopo, ad aprile del 1997, finalmente chiesi al proprietario del terreno se potevo occuparmi di questo piccolo angolo di terra e lui mi disse sì.
Pochi giorni dopo nacque mia figlia Gaia, un nome che non poteva essere più appropriato per chi ama la terra, e da allora ho iniziato a curarlo e a farlo mio, un pò come se fosse un terzo figlio.
Sono passati tanti anni da allora, ma all’Orto e ci dedico sempre un sacco di cure e lui mi ripaga con il suo dolce silenzio e mi avvolge sempre nel suo abbraccio di luce e odore.
2 commenti
Alessandro, la lettura del tuo “Orto di Olmo” mi ha commossa – condivido pensiero su pensiero, sensazione su sensazione, stupore su stupore, meraviglia su meraviglia – luce, abbracci, odori, tenerezza, silenzio, terra, e…olmi su olmi, che nascono a frotte nei vasi del terrazzo, poichè la mia casa è in uno degli ultimi viali di olmi, a Roma.
Qualcuno lo faccio diventare alberello, e lo regalo agli amici.
Ti mando un saluto, ci siamo conosciuti per tel un pò di tempo fa, chissà se un giorno ci conosceremo di persona, o se un giorno passerai per Roma, avrò un olmetto anche per te.
Sabina
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grazie sabina delle belle parole e della condivisione di queste emozioni… a roma ogni tanto ci vengo e se vieni tu a firenze facciamo scambio di olmi!
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