Un ricordo per non dimenticare le nostre origini e un’azione che porterà lontano. Per chi c’è stato, per chi ci sarà e soprattutto per chi c’è adesso a far crescere questo albero chiamato Famiglia Vergari.
Per ricordarlo abbiamo scelto una quercia, una quercia speciale, la quercia vallonea (Quercus ithaburensis subsp. macrolepis) presa da ghianda, trovata sotto dei bellissimi esemplari nell’isola di Andros nell’ottobre 2019.
La loro caratteristica principale è il frutto, una ghianda solitaria o in gruppi di 2-3, grande 4 x 2 cm, che matura il secondo anno ed è protetta da una cupola semisferica con larghe squame.

Esemplari monumentali
A Tricase si trova una quercia vallonea di ragguardevoli dimensioni, nota come quercia dei 100 cavalieri, dell’età stimata di circa 900 anni. Inoltre, sempre a Tricase è presente un altro esemplare di circa 400 anni, il cui tronco supera i 310 cm di circonferenza e la cui chioma raggiunge i 20 m di diametro (39.919767° N – 18.368045° E).
A Cocumola vi è un esemplare nel giardino del palazzo baronale di circa 400 anni. A Corigliano d’Otranto si può ammirare un esemplare spettacolare con una chioma di 20 metri ed un’altezza di circa 15 metri. Un altro esemplare di quercia vallonea si trova a Taurisano davanti alla chiesetta del Crocefisso in Via Emile Namer e un’altra, molto piccola, si trova vicino a Gallipoli sulla strada per Alezio.
Si ipotizza che tali piante siano state importate dai monaci basiliani giunti nel sud d’Italia e nel Salento e che il suo nome derivi da Vallonia, città della Dalmazia, regione dove tali piante abbondano. Oggi in italia sono presenti poche centinaia di esemplari, che formano a volte dei boschetti. In passato la polvere estratta dalle ghiande della pianta era utilizzata nella concia delle pelli in quanto contenenti buone quantità di tannino.